L’opuscolo di 64 pagine, pubblicato all’inizio del 2011, riassume il progetto Ecomuseo.
Un museo all’aperto
Castelli, abbazie, basiliche, palazzi nobiliari. E poi garzaie, fontanili, dossi, antiche strade di epoca romana. Con un comun denominatore: il riso e la risaia. Tutto questo è l’Ecomuseo del paesaggio lomellino, articolato progetto di promozione della Lomellina, zona dal patrimonio culturale millenario nota come la “Mesopotamia lombarda”.
I 36 Comuni e le 19 fra associazioni e società che hanno sottoscritto il “patto per la Lomellina” sono consapevoli che l’impegno è arduo, ma che, allo stesso tempo, la sfida della valorizzazione di un territorio inimitabile è alla loro portata.
L’Ecomuseo è un museo diffuso, costituito dalle emergenze naturali e dalle manifestazioni della cultura materiale e immateriale. È il museo del tempo e dello spazio: museo del tempo, dove le conoscenze si estendono e si diramano attraverso il passato vissuto dalla comunità per giungere nel presente, con un’apertura sul futuro; museo dello spazio, ossia estensioni significative dove sostare, camminare e ammirare l’ambiente. L’Ecomuseo propone come “oggetti del museo” non solo i manufatti della vita quotidiana, ma anche i paesaggi, l’architettura, il saper fare, le testimonianze orali della tradizione.
Specchio della realtà in cui si trova a operare l’Ecomuseo è il Centro di documentazione situato a Ferrera Erbognone. Nelle sale di palazzo Strada si trovano libri storici, pubblicazioni a sfondo turistico e folcloristico, dvd promozionali, cartine geografiche e fotografie consultabili da studiosi e appassionati di storia locale.
Inoltre, l’Ecomuseo è socio del Gruppo di azione locale “Lomellina. Una terra fatta d’acqua”, con sede a Mede, e patrocina eventi e iniziative programmati da singoli Comuni e associazioni. Ha posizionato cartelli turistici agli ingressi dei Comuni soci, stampato un manifesto pubblicitario e realizzato un roll up a colori.