Da qui l’impegno del MiBACT di creare una rete di mobilità slow che doti il sistema Paese di una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi, la possibilità di muoversi lungo l’Italia a piedi, promuovendo una nuova dimensione turistica. Attenta alla personalizzazione del viaggio che i Cammini o i luoghi attraversati possono offrire.
Per raggiungere l’obiettivo il MiBACT si è fatto promotore dell’Atlante dei Cammini d’Italia. Un contenitore di percorsi e vie pensato sulle linee guida indicate dalla direttiva ministeriale e regolamentato, con opportuni criteri, nell’ambito del coordinamento formato da MiBACT, Regioni, Provincie autonome: Comitato Cammini. Comitato che tuttora vaglia ulteriori, nuove proposte avanzate da regioni e province autonome.
La direttiva del ministro definisce i Cammini “itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati”.
La raccolta dei Cammini italiani ha permesso, per la prima volta, una nuova visione di insieme, individuando le opportunità presenti in tutta il Paese permettendo, soprattutto, di comprendere le connessioni tra i percorsi con nuove modalità di percorribilità dei territori attraversati.